Il tamburello
Il tamburello è uno strumento musicale a percussione a suono indeterminato, appartenente alla categoria dei membranofoni; diffuso in tutto il Mediterraneo meridionale, in Italia si trova specialmente nelle regioni centro-meridionali.
Il tamburello in Calabria
In Calabria il tamburello (tammurrinu, tammureddu) è diffuso su scala regionale ed è tuttora molto usato per accompagnare la danza tradizionale — tarantella — per l'esecuzione della quale si richiede un forte sostegno ritmico (Tav. IV b e Tav. V a). Soprattutto in provincia di Reggio Calabria si rileva l'importanza di questo membranofono, che appare lo strumento a percussione per eccellenza, di cui non si può fare a meno e che, anzi, si ama moltiplicare nelle esecuzioni. É l'unico strumento suonato anche dalla donne e, benché venga praticato da ambo i sessi e molti uomini ne siano grandi virtuosi, il sua carattere femminile — simbolicamente e storicamente determinato — traspare di continuo. É inoltre strumento largamente praticato anche dalle giovani generazioni. Il tamburello, le cui dimensioni variano dai 15 ai 50 cm di diametro, viene molto spesso costruito direttamente dai chi lo suona. Ma vi sono anche dei costruttori che operano in botteghe specializzate — ad esempio a Seminara (RC) — e portano a vendere i propri prodotti nelle fiere e nelle feste religiose. La costruzione dello strumento prende avvio dalla concia, con sale e allume, della pelle, che per lo più è di capretto ma anche di coniglio e persino di gatto. Ancora bagnata, la pelle viene tesa su una cornice — ricavata da una stretta striscia di legno modellata a cerchio — e fissata intorno ad essa con colla e chiodi, a volte con l'aggiunta di un controcerchio di legno. Lungo la cornice sono aperti degli alloggiamenti rettangolari in cui sono inserite coppie di piattini metallici, battuti e temperati, assicurati mediante filo di ferro. I costruttori usano decorare lo strumento con piccoli motivi floreali dipinti lungo la cornice o con scene di argomento cavalleresco affrescate sulla pelle. A volte, per ottenere una sonorità più morbida e "ovattata", la pelle non viene completamente rasata del pelo, che resta in evidenza sulla superficie interna del tamburo. Inoltre, per esaltare il volume e le frequenze acute dei piattini, si usa a volte sospendere, in vario modo, campanelli e bubboli all'interno della cornice (Tav. IV b). Il tamburello viene suonato afferrando la cornice dal basso con la mano sinistra e percuotendo la pelle con la mano destra, utilizzando la punta delle dita, il palmo, il polso, secondo varie tecniche. Nelle esecuzioni l'accompagnamento percussivo dello strumento è caratterizzato da frequenti ambiguità ritmiche (alternanza nella stessa battuta di figure binarie, semplici o puntate, e ternarie.
Nella foto il maestro di tarantella calabrese
Ciccio Nucera con un gruppo di allievi
La costruzione del tamburello
tamburelli di varie dimensioni e suoni costruiti accuratamente dal maestro Andrea Anghelone (Reggio Calabria) che coltiva la passione di suonare e far suonare questi strumenti.
il cerchio o telaio è costruito in faggio con anni di stagionatura che arriva direttamente nelle mie mani e dopo un accurata
selezione viene girato e lasciato stagionare fin quando è pronto per essere messa la pelle
le pelli
adoperate sono solo di capretto di
pochi mesi, che vengono raccolte direttamente dai massari della
Calabria e dopo un'accurata concia vengono lasciate essiccare per
poi essere preparate ad essere messe sui telai
i cimboli
vengono tagliati singolarmente con un diametro che varia a seconda
delle dimensioni della cassa del tamburello e vengono ribattuti con
uno stampo che generalmente viene fatto in base alle esigenze del
suonatore, successivamente vengono temperati fase importantissima
anche questa perchè la tempera da il giusto equilibrio suono durata
di questi ultimi.