La lira calabrese
Quella che noi oggi chiamiamo lira, attribuendogli anche l’appellativo ‘calabrese’, in realtà ha origini remote. Esse ci accompagnano nella mitologia greca, secondo la quale l’invenzione di questo strumento musicale è riconducibile a Mercurio, il quale in giovane età, intrattenendosi a colloquio con una tartaruga, privò crudelmente l’animale della sua casa e tese, all’interno del guscio, sette corde di budello di pecora, costruendo così la prima lira. Lo strumento lo volle donare ad Apollo, che a sua volta elargì al figlio Orfeo, il più famoso poeta e musicista che la storia abbia mai avuto. Sono state le Muse ad insegnare la lira al giovane Orfeo, il quale divenne talmente abile al punto da riuscire ad ammansire gli animali feroci e indurre alla commozione persino le divinità degli inferi.
L’ultrasecolare strumento musicale è giunto nelle nostra terra, tra il IX e l’XI secolo, quando gli antichi abitatori greci delle nostre contrade hanno costruito e ci hanno insegnato a costruire utilizzando un blocco di legno di ulivo, di noce o di ciliegio, vegetazione presente prevalentemente in zone calde come la nostra.
È, infatti, da un pezzo di legno che viene creata la lira. Viene scavata e lavorata direttamente a mano mediante semplicissimi attrezzi, come la raspa, il coltello, lo scalpello o la sega. Lo strumento non gode di una tastiera sotto le corde, per le quali un tempo venivano utilizzate viscere di animali, mentre oggi si adoperano fibre sintetiche.
La Lira Calabrese illustrata nelle foto
è stata costruita (interamente a mano)
da Antonio Sallustio di Bianco (RC)
La Lira Calabrese illustrata nelle foto
è stata costruita (interamente a mano)
da Antonio Sallustio di Bianco (RC)
Origine del nome
L’ultrasecolare strumento musicale è giunto nelle nostra terra, tra il IX e l’XI secolo, quando gli antichi abitatori greci delle nostre contrade hanno costruito e ci hanno insegnato a costruire utilizzando un blocco di legno di ulivo, di noce o di ciliegio, vegetazione presente prevalentemente in zone calde come la nostra.
È, infatti, da un pezzo di legno che viene creata la lira. Viene scavata e lavorata direttamente a mano mediante semplicissimi attrezzi, come la raspa, il coltello, lo scalpello o la sega. Lo strumento non gode di una tastiera sotto le corde, per le quali un tempo venivano utilizzate viscere di animali, mentre oggi si adoperano fibre sintetiche.
La lira si suona stando seduti, lo strumento viene appoggiato fra le ginocchia o sulla gamba sinistra. Con la mano sinistra si tiene il manico dello strumento e si tastano le corde lateralmente con le unghie mentre con la destra si sfrega l'archetto sulle corde.
Il repertorio tradizionale della lira in Calabria comprende sia l'accompagnamento al canto in varie forme, sia brani adatti al ballo (sonu a ballu), sia suonate per sola lira senza tempo definite ad aria. La lira, sempre per tradizione suonava o da sola o in un organico che poteva comprendere tamburello, chitarra battente e doppio flauto.
Accordatura
Nella maggior parte dei casi, si accorda su 3 precisi gradi (note) della scala maggiore, cioè il II° - V° - I° grado. Ad esempio, in tonalità di SOL maggiore, le note sono : LA (II° grado) - RE (V° grado) - SOL (I° grado). L'ordine di tali note è inteso da sinistra verso destra, guardando la lira dalla prospettiva del suonatore, quindi il II° grado (LA) è la corda più esterna e più fina, che viene tastata con il dorso delle unghie ed è la nota "cantino", cioè produce la melodia; il V° grado (RE) è la nota "bordone" e corrisponde alla corda centrale e va accordata un'ottava più bassa della nota del cantino (cioè il II° grado, LA); il I° grado (SOL) è invece la corda esterna lato destro (dalla prospettiva del suonatore) e corrisponde al "centro tonale" o semplicemente "tonalità" della lira ed è accordata nella stessa ottava del cantino. La lira può essere accordata in qualsiasi tonalità, rispettando sempre i gradi II° -V°- I° della tonalità maggiore scelta per l'accordatura. È necessario dire che, la lunghezza della lira (dalle chiavette al ponte) o diapason influisce sulla scelta delle possibili tonalità di accordatura
Alri strumenti a corda appartenenti alla famiglia della Lira
Alri strumenti a corda appartenenti alla famiglia della Lira
Gadulka - Bulgaria